Errori e Soluzioni nella Saponificazione

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1.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Descrivete il processo chimico fondamentale della saponificazione dei trigliceridi (presenti negli oli e grassi) utilizzando una base forte come l'idrossido di sodio (NaOH).

La saponificazione è una reazione di transesterificazione che porta alla formazione di esteri complessi e acqua, catalizzata da NaOH.

Si tratta di una idrolisi acida dei trigliceridi che, in presenza di NaOH come catalizzatore, scinde i legami esterei liberando glicerolo e acidi grassi liberi.

È un'idrolisi basica (saponificazione vera e propria) in cui il NaOH attacca i legami esterei del trigliceride, producendo glicerolo e i sali sodici degli acidi grassi (saponi).

La reazione è una polimerizzazione del trigliceride, dove NaOH funge da iniziatore per la formazione di macromolecole schiumogene.

2.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Un gruppo di studenti esegue la saponificazione a caldo, agitando energicamente. Dopo un tempo prolungato, la miscela olio-soda non si addensa, non mostra il "nastro" (trace), e rimane liquida con le fasi separate. Quale tra le seguenti è la causa più probabile di questo insuccesso, considerando aspetti chimici e procedurali?

Un'eccessiva quantità di olio esausto, che ha saturato la capacità reattiva dell'idrossido di sodio.

La temperatura operativa non è stata mantenuta nel range ottimale (troppo bassa o troppo alta), o la concentrazione di NaOH nella lisciva era insufficiente per idrolizzare completamente tutti i trigliceridi e gli acidi grassi liberi.

La bacchetta di vetro utilizzata per mescolare non era sufficientemente porosa per facilitare l'emulsione iniziale.

La presenza di acrilammide nell'olio esausto ha inibito la formazione del sapone.

3.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Dopo la stagionatura, un sapone artigianale da olio esausto presenta un pH residuo eccessivamente alcalino (~12). Qual è la causa più probabile e come si sarebbe potuta prevenire?

Una insufficiente quantità di idrossido di sodio che non ha permesso la completa saponificazione degli acidi grassi, lasciando trigliceridi non reagiti.

Un dosaggio eccessivo di idrossido di sodio rispetto all'olio, risultante in un eccesso di alcali liberi non reagiti, o una stagionatura insufficiente che non ha permesso la completa neutralizzazione.

L'uso di un olio esausto con un indice di saponificazione troppo basso, che ha richiesto meno NaOH del previsto.

La contaminazione del sapone con ioni metallici che ne hanno aumentato l'alcalinità durante la stagionatura.

4.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Un altro lotto di sapone, sempre da olio esausto, risulta estremamente molle, friabile e si sbriciola facilmente dopo diverse settimane di stagionatura. Qual è la causa più probabile?

Una proporzione insufficiente di acqua nella lisciva, che ha impedito una corretta idrolisi e dispersione del sapone.

Un eccessivo rapporto acqua/olio nella formulazione iniziale o un raggiungimento insufficiente del "nastro" (trace), indicando una saponificazione incompleta.

5.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Qual è la principale caratteristica chimica degli oli di frittura esausti che li rende più complessi da saponificare rispetto agli oli vegetali nuovi, e quali accorgimenti sono necessari?

Contengono una maggiore percentuale di acqua emulsionata, che diluisce la lisciva e rallenta la reazione, richiedendo un maggiore tempo di agitazione.

Presentano una quantità significativa di acidi grassi liberi (FFA) dovuta all'idrolisi durante la frittura. Questo richiede un pre-trattamento (es. decantazione) e un calcolo preciso dell'indice di saponificazione per evitare saponi caustici o in eccesso di olio

Sono ricchi di antiossidanti degradati che inibiscono la reazione con la soda caustica, rendendo necessaria una purificazione per ossidazione.

L'elevata viscosità dell'olio esausto impedisce il contatto omogeneo con l'idrossido di sodio, richiedendo l'uso di solventi organici.

6.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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Un sapone ottenuto da olio esausto ha una consistenza e un pH accettabili, ma persiste un odore sgradevole, caratteristico dell'olio di frittura. Dal punto di vista chimico, perché questo odore può persistere e quale strategia può essere più efficace per mitigarli?

L'odore è dovuto a residui di glicerolo non purificati; una distillazione frazionata del sapone lo rimuoverebbe.

È causato da composti volatili e aldeidi a basso peso molecolare, prodotti dalla degradazione termica e ossidativa dell'olio durante la frittura, che non saponificano; l'uso di adsorbenti (es. carbone attivo) nel pre-trattamento o l'aggiunta di oli essenziali coprenti sono strategie efficaci.

Dipende dalla parziale degradazione del sapone stesso a causa dell'esposizione alla luce UV; una conservazione al buio previene il problema.

L'odore indica una saponificazione incompleta e la presenza di trigliceridi non reagiti; una maggiore quantità di NaOH e una stagionatura prolungata sono la soluzione.

7.

MULTIPLE CHOICE QUESTION

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La saponificazione produce glicerolo come sottoprodotto. In un'ottica di economia circolare e biotecnologie, quale tra le seguenti opzioni rappresenta il modo migliore per valorizzare la glicerina ottenuta da questo processo, anziché considerarla un semplice scarto?

Smaltirla come rifiuto speciale, in quanto la sua purificazione è economicamente insostenibile e ambientalmente dannosa.

Utilizzarla come additivo alimentare, data la sua innocuità e le proprietà dolcificanti.

Purificarla e impiegarla nell'industria cosmetica (creme, saponi liquidi), farmaceutica, come materia prima per biocarburanti (es. biodiesel) o per la produzione di bioplastiche, contribuendo a un ciclo di produzione più sostenibile.

Bruciarla come combustibile per generare energia, data l'alta infiammabilità e il potere calorifico.